Mai suggerimentofubpiù valido rispetto a quello della guida del Realcitytour di ieri.
La giornata full di oggi con la gita con il Van è stata uno spasso. Risate, relax, bella gente, bei posti.
Siamo partiti alle 9:30 e subito l’autista ha chiarito che non era un viaggio per descriverci i posti ma per farci vedere e godere cose poco turistiche e trascorrere la giornata facendo amicizia con gli altri.
Infatti il primo messaggio è stato, ‘se qualcuno mentre guido dorme mi fermo’ .. e subito così abbiamo cominciato a presentarci e chiacchierare ridendo durante le 2h verso la prima tappa.
4 di loro, due italiani, un giappo e un bosnianco che lavorano in missioni umanitarie (‘chapeau’) Libano, Haiti, Siria per esempio tre di loro, che erano però qui in vacanza perché dopo 1 anno di quel lavoro segnante sono obbligati a staccare per 6 mesi.
Due svizzere venticinquenni che stanno girando il Centro America, due veronesi, uno dei quali che vive a Roma e un altro che a mezzanotte compirà 27 anni, una simpaticissima coppia di milanesi, qualche americano e un irlandese.
Insomma età media 30 anni, senza contare me. A cui comunque nessuno ne dava 49 e sono rimasti basiti scoprendolo. Daje che ancora sembro giovane!!!!
Tante risate, canzoni, e foto nelle prime 3 ore verso El Peñol. Ma prima anche una piccola sosta a fare colazione in una piccola Finca in the middle of nowhere raggiunta dopo Km si sterrato. Sterrato chi ha poi fatto fare per raggiungere la statale seduti sul tettuccio del Van. Fichissimo si ammiravano spazi immensi di campagna ma ahia’ il sedere che male alla fine.
Verso le 13 arriviamo al lago. Ai laghi. O comunque alla zona che è stata allagata, creandoli con una diga, per dei vantaggi economici, ora non ricordo bene quali, dovendo addirittura spostare un paese che veniva sommerso dal livello dell’acqua dei laghi.
Nonostante il tempo incerto siamo fortunati che quando arriviamo dove fare il bagno la pioggerella si è fermata da poco. Prima eravamo infatti tutti scettici se fare il bagno, poi nessuno si è tirato indietro. Tantomeno nel tuffarsi dai 10 metri del ponte nel lago. Una birretta e poi a El Peñol.
Fortunatamente avevamo digerito la merenda ma il caldo non era poco e sopratutto non erano pochi i gradini da fare per arrivare in vetta. 770!!!
Che fatica! Ma ne è valsa davvero la pena. Un panorama bellissimo.
E dopo… in una bellissima Finca un lauto pranzo. Tutto perfetto se non fosse che all’ultimo boccone ho morso un chili 🌶 Jalapegno messicano che homi sono sentito un po’ Grisù… se tossivo uscivano fiamme 🔥
Da lì ultima tappa a Guatapé, carinissimo paesino tutto colorato e con ogni muro delle diverse case decorato con disegni in rilievo.
Riprendiamo alle 18:00 il Van in direzione Medellín chiacchierando con il colombiano alla guida su questa bellissima nazione.
La sua economia, la sua politica, i suoi problemi, i suoi veloci cambiamenti dal passato molto nero, le sue diverse etnie, le sue fonti di ricchezza – non solo la coca.
Chiude dicendoci che qui una frase famosa è ‘La cosa più pericolosa della Colombia è il non volertene più andare’
E in effetti ci può stare. È davvero molto bella anche per quel poco che per ora ho visto.
La strada per arrivare a Medellín è più rapida del previsto grazie alla nuova galleria inaugurata proprio il giorno prima dal presidente della Colombia. È la più lunga di tutto il Sud America. 8km. Peccato ancora non funziona l’impianto d’areazione. Si soffocava di povere anche con i finestrini chiusi in auto.
A cena provo un ristorante a caso che mi ispirava potendomi sedere al bancone. Ottima cena! Seppur scopro esser un ristorante vegano, davvero buoni i piatti.
A dormire più tardi del solito dopo aver festeggiato i 27 (😞) anni del veronese, già con in testa la giornata successiva alla Comuna13.
Non vedo l’ora