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Si parte da Udaipur con il bus notturno alle 20:30. Arrivo previsto dopo 13 ore.
Lasciato lo zaino grande salgo e vado nel mio lettino J.
Scomodissimo salire dalla scaletta, il letto e’ comodo, anche se sembra di andare a dormire in un loculo, ma la cosa che non va e’ l’aria condizionata!
Mai più posti con AC. E’ a palla, non è regolabile e non è possibile chiudere il bocchettone. Mi gelo. Anziché in un bus verso il deserto di Jaisalmer mi sembrava di stare in un rompighiaccio verso l’Artico. Provo a mettermi al contrario perché il bocchettone e’ lato testa, ma anche le gambe mi si gelano visto che sto in bermuda e poi sdraiato con la testa al contrario rispetto al senso di marcia un po’ mi da fastidio, soprattutto viste le continue frenate. Dopo un oretta di sonno per la stanchezza – ero sveglio dalle 5:00 – mi cerco di ingegnare per capire come bloccarlo, ma nello zaino avevo poche cose utili. Macchine foto varie, salviettine umide, acqua e doc vari. Unica soluzione che ho trovato e’ stato inserire il copri macchina di plastica trasparente che si usa quando si fanno foto sotto il diluvio. Infilato le cose vanno meglio anche se comunque gli spifferi si sentono. Alle 00:30 facciamo la prima sosta e io recupero una coperta dallo zaino in stiva. Non sarà così pulita come se fosse stata appena ritirata dalla lavanderia ma meglio poi lavarsi che morire surgelati. Sonno leggero ma riesco a dormire con felpa con cappuccio e arrotolato nel copertone 🙂
Alle 6:10 apro gli occhi e il bus dopo poco si ferma per la colazione.
Siamo a 2 ore dalla meta e io non vedo l’ora di arrivare… Stare 12 ore in un loculo non è comodissimo.

Arrivati a Jaisalmer prendo il tuk tuk e arrivo nella bella Suryia Praji Guest House, dentro il Forte, pronto per godermi in questi due giorni la loro bellissima città chiamata ‘golf city’ visti i colori, la festa nazionale per l’indipendenza Indiana del 15/8 e il loro deserto dove farò una bella gita al tramonto su un cammello.
Alla stazione dei bus mi ha prende Padam e con la sua moto saliamo nella parte storica della città, dentro le mura, dove proprio in uno dei bastioni del forte c’è la sua Guest house dove alloggio. Bellissima! Con la mia camera che si affaccia con due finestre sulla città! Visto il gelo della notte in bus il fatto che non abbia A/C e’ anche meglio e il bagno in comune ormai e’ un lusso visto che stanotte noi maschietti la pipì alle fermate del bus le facevamo per strada.
Un oretta nel loro ristorante/bar in attesa della camera e due chiacchiere con il simpaticissimo Padam per cominciare anche a organizzare il giro di domani, noi due in moto nei templi a qualche km da Jaisalemer e nel deserto.
Pronta la camera e ovviamente, vista la notte non proprio rilassante, subito una bella doccia fredda!!!

Poi comincio a girare la parte storica di Jaisalmer cominciando dal Fort Palace fondato nel 1156 da Jasal e utilizzato nei secoli per difendersi durante le guerre. Un oretta e mezza di guida audio che ti fa calare bene nella cultura e nella storia.
Proseguo poi il giro dentro il forte a scoprire le viuzze – piene di bancarelle che Padam mi ha sconsigliato visti i prezzi assurdi – e i templi gianiniti di Chandraprabhu e Rikhabdev.
A pranzo torno nella Guest house e dopo un ottimo pranzo, due ore di sonno per recuperare la notte non proprio rilassante.
Nel pomeriggio scendo a piedi nel paese girando a caso tutte le viuzze bellissime, piene di case storiche nel fantastico stile Haveli con splendidi portoni in legno, balconi e torrette.

Arrivato poi alla Porta Ghandi vado a vedere il mercato dove compro un nuovo cappello per andare domani nel deserto, visto che il mio devo averlo scordato da qualche parte.
Per tornare su al Forte baratto la corsa con il tuk tuk – ammetto di non esser facile a trattare – e sono su al Forte al tramonto per una birretta e due chiacchiere con una coppia di milanesi incontrati li.
Saltata la corrente ovunque mi cambio poi alle ultime luci del giorno e scendo per cena al ristorante Trio dove speravo di trovare il vino locale ma nulla! (Forse dovrei dire menomale ) Domani provo il Saffron visto che la Lonley dice che ‘has a Wine list’.

Mangio un ottimo piatto di montone, morbidissimo e comincio anche a farlo all’indiana… Niente posate e solo con la mano destra. Anche li pieno di europei… Tanti tanti spagnoli e francesi in giro con molti pochi italiani invece. Rientro su a piedi e mi metto a bere una bella Coca-cola fresca dopo la lunga camminata ammirando dall’alto le luci della città.
Domani foto presto e poi giornata in giro moto io e Padam!
Buon ferragosto!!!