Cuba – Diario di viaggio: Santiago de Cuba

Prosegue il viaggio a Cuba, siamo quasi a Capodanno, qui il mio diario di viaggio scritto day by day mentre ero li, con alcune delle mie foto.

Altre ne trovate sulla mia pagina di Flickr o random nella mia pagina fotografica di Facebook o di Instagram

Diario – 30/12: Baracoa e Santiago

Apro gli occhi un ora prima della sveglia. Poltrisco un po’ e poi comincio a preparare lo zaino, visto che devo lasciare la casa e, dopo i giri di stamane, alle 14:00 avrò le 5 ore di pullman per Santiago de Cuba.

Avevo prenotato la colazione ed è davvero lauta!!! Questa è una casa davvero bella e con un ottimo servizio. Caffè, succo di papaya, tortino al cocco, ueva, queso, pomodoro e tanta frutta a pezzetti!!! Credo che non mangerò fino a cena arrivato a destinazione.

Mi dirigo allo stadio abbandonato di Baracoa a due passi dalla spiaggia.

Da lì una bella passeggiata lungo il mare discretamente agitato e quando incontrò un poveretto che sta pulendo pentole trovate nella mondezzaio gli regalò la maglietta che avevo il giorno del volo e avevo appositamente portato con me nello zaino oggi.

Le prossime le regalerò dopo averle usate. Perché quasi tutte le cose che ho messo nello zaino l’ho fatto appositamente per questo, sono indumenti che sono per me un po’ vecchiotti è un po lisi e non userò più a casa, mentre per loro sono quasi un bene primario, a loro fanno stracomodo. Così come le penne e i colori o i saponi che mi sono portato e sono sempre con me nello zaino e già sto dando ai cubani poco abbienti che incontro per strada.

Spesso sono loro a chiederteli.

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Anche oggi fa molto caldo, la gente gira con l’ombrello, non per la pioggia, ma per coprirsi dal sole.

A metà mattinata un po’ di relax bevendo cola e navigando sul web per pubblicare il diario di ieri e salutare qualche amico. 

Via poi a pagare la casa e poi sotto il caldo torrido a piedi con i due zaini in spalla in 10 minuti arrivo alla stazione dei bus Viazul.

Dove scopro di avere un grosso problema per il biglietto che avevo comprato e pagato online. Non gli basta leggere la loro mail di conferma avvenuto acquisto o il pdf del biglietto che ho sull’iphone, no, loro lo vogliono stampato su di un foglio di carta! Assurdo!!!

Sono costretto per prendere il bus a comprarne un altro…   

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E per fortuna che c’era posto, altrimenti sarebbe stato un problema spostarmi a Santiago. O perlomeno avrei dovuto iniziare le trattative con chi fuori mi proponeva passaggi a 15 cuc.

Dovrò capire a Santiago come fare con le mail che ho sull’iphone. Credo che pregherò un agenzia di viaggi o un albergo di lusso con Wi-Fi di stamparmi le due mail che gli girerò o, se non hanno Wi-Fi ma hanno rete con cavetto, se mi permettono di usare i loro PC, entrare nel mio account di Google e  stamparli.

Dormo le prime tre ore del viaggio… Sara’ la stanchezza, ma credo anche il cullare dovuto alle tante curve e alle tante buche se manto stradale. La cosa positiva dei lunghi spostamenti e’ proprio questa di recuperare il sonno ️

Unica cosa però prima di appennicarmi e prendere l’asciugamano e mettermelo sotto la maglia. Non per il sudore ma perché nel bus si gela. 28′ fuori, più o meno una 15′ dentro e non è possibile regolare il getto dell’aria. (Quasi quanto il notturno con cuccetta che presi in India… Lì mi risvegliai congelato)

Sostiamo 10′ a Guantanamo verso le 17:00 e si riparte per arrivare alle 19:00 a Santiago… comincio avere fame, la sola colazione l’ho bruciata tutta. ️

 

Carina la casa e gentilissimi Ylenia e Javier, i proprietari. Non è in centro ma con 10′ a piedi si arriva diretti a Plaza Cespedes, la principale. Mi fermo comunque prima in un ristorante di cucina locale consigliatomi da Ylenia. Cena a lume di candela io e Cristal… Non pensate male, è la cerveza!!

Ps: forse ve lo avevo già nel diario in India ma se viaggiate all’estero un app fondamentale da scaricare è Maps.me, dove ti scarchi la nazione in cui vai e funziona anche offline georeferenziandoti! Quando non hai rete è un must!!!

Qui a Santiago è vero quanto dice la Lonley… È pieno di jineteros – papponi – che spingono le loro chicas. Al locale di salsa si è comodamente accomodato al tavolo a chiacchierare prima lui, per poi chiedermi se poteva sedersi anche la sua ‘amica’. Lei ha Insistito 3 volte per ballare, e con la scusa della stanchezza del viaggio e che avevo sonno, finito il cubalibre, me ne sono andato… In un altro locale ovviamente 🙂

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E diciamo che Cuba in termini di offerta maschile è il paese per le donne alla ricerca di … ‘soddisfazioni’ 😉

Impressionante vedere signorotte di una certa età, soprattutto 40enni/50enni e oltre, abbracciate a strusciarsi con ragazzi cubani con fisico della madonna. Voglia di se… di sa…mba tanta!!!

Due chiacchiere con Ernesto alla Casa della Trova e lui mi confermava che era lì proprio per quello, per ‘lavoro’, per trovare la cliente alla ricerca del ‘maschione cubano’ con cui “ballare”

Rientro verso la casa non proprio centrale ma in una via tranquilla e illuminata … Diciamo che per una donna da sola non è proprio l’ideale.

31/1 Capodanno 

Sveglia con calma alle 8, un bel caffè e via al mercato di strada a pochi passi da dove alloggio.

Tante scene spettacolari di banchi di verdure e frutta, di vendita di maiali vivi e di file infinite per comprare una banale lattuga.

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Stanno allestendo tutte le bancarelle per stasera e la musica è già a palla ovunque.

Un gruppo di ragazzi mi vede fotografare e mi fa entrare nel cortile dove stanno preparando la carne per il loro chioschetto… Si divertono a farmi fotografare e riprendere mentre sgozzano il maiale che … stasera mangeremo 🙂 filo liscio e non mi arriva il fiotto di sangue che spruzza dalla carotide dove il macellaio inserisce la mano per fermare l’uscita.

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Mi incammino poi verso il centro per risolvere il problema biglietti sulla carta per i bus Viazul e funziona la mia idea di girare con la rete attiva la mia mail alla reception dell’albergo della piazza principale. E loro con estrema cortesia me le stampano!

Colazione e qualche augurio di buon anno a parenti e amici con il credito residuo dell’ultima tessera wi-fi e Mezz’ora di fila poi per comprare le prossime  tessere da qui a fine viaggio così evito altre code assurde per una normale tessera telefonica.

Passeggio poi verso le vie del centro e ora da Plaza Mayor con la rete attiva auguro a tutti un feliz ano nuevo!!!

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Girovago ancora fra i negozietti della via pedonale per raggiungere Plaza de Marte da dove provo a chiamare, via FaceTime o Skype o Whatsup, Damiano così da poterlo anche vedere, ma ahimè nulla. La rete permette di chattare ma non di sentirsi in video o a voce. Chiamo così a una cifra che sta più o meno, se non ricordo male quanto avevo indagato prima di partire, sui 6,80€ al minuto.

Ma parlare al telefono con il mio amore e augurargli dal vivo buon anno vale moooolto di più!!!️️

Ritorno poi piano piano verso il centro e a pranzo mi fermo in un ristorante scelto a caso godendomi una discreta paella. Fa un caldo incredibile e la scelta di starmene dentro all’ombra, e non fuori, e’ stata appropriata oltre per i ventilatori perché mentre sto magiando arriva un bello scroscione di pioggia che fa svuotare di corsa i tavolini esterni e la piazza di gente che sedeva comodamente nelle panchine.

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Con calma poi passeggio verso il mare alla scoperta del quartiere Toledo, il vecchio quartiere francese, meno battuto dal turismo ma molto particolare, che su di una collina domina il porto.

Arrivato al mare vedo gente in fila e mi accodo senza sapere per cosa sia. Erano tutti prenotati in lista, ma un posto c’è, e così salgo per il tour in battello lungo la baia di Santiago fino a Cayo Granma, dove vivono i pescatori in un villaggio di case in legno.

Ho anche nuovi amici su FB… Il barman della barca che mi ha offerto un paio drink scendendo dalla barca, rientrati al porto, mi ha chiesto se c’ero e mi ha chiesto l’amicizia.

Tornato alla casa due ore di relax prima di uscire per l’ultima serata dell’anno.

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Per cena vago… Prendo la via pedonale e davanti a un piccolo locale di cucina cubana vedo seduti fuori dei ragazzi stranieri a cui mi aggrego. Un tedesco, una ragazza di Taiwan, una coppia di coreani e un cinese.

Aspettiamo un bel po’ perché è una locale piccolissimo con tavolo unico già pieno.

Passa mezz’ora e ci sediamo a tavola.

Tutti conti separati per il menù fisso a base maiale arrosto e riso con fagioli. Io sono il signore con la camicia rossa… Cubana 🙂

Si brinda con birra perchè il sidro no grazie!

Poi con calma vado nella piazza principale dove fanno il concerto. Già mezza piena ma bere qualcosa è complicato. Tutte le bancarelle hanno la regola che possono servire dopo mezzanotte… Credo temano altrimenti che la gente arriva bella ubriaca a quell’ora. Tanta gente, tanta polizia, musica e … tanto sonno io già alle 23:00 ️

Passeggio un po’ intorno alla piazza bevendo una cerveza, sperando arrivi presto mezzanotte, e casualmente sbuco nella via dove sta partendo la banda e la bandiera di Cuba gigante sollevata da una ventina di soldati/esse.

Li riprendo e seguendo la banda arrivo praticamente sotto al palco dove innalzano la bandiera e fanno partire il conto alla rovescia … Tres, dos, onos… Feliz 2016!!!!

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